E' online Euraxess Italy, sito in lingua inglese per supportare gli stranieri che decidono di svolgere la propria attività all'estero. Informazioni utili per essere aggiornati sulle scadenze e sopravvivere alla burocrazia.
Un piccolo mattone "virtuale" per costruire nella pratica lo Spazio Europeo della Ricerca: è online Euraxess Italy 1, il nuovo portale italiano per la mobilità dei ricercatori. Il sito, in lingua inglese, è promosso dalla Fondazione Crui - in collaborazione con Area Science Park e Università di Camerino - e fa parte del network di servizi creati dalla Commissione Europea per supportare i ricercatori stranieri che decidono di svolgere la propria attività all'estero. Nello specifico, il portale italiano si propone come mezzo per fornire ai ricercatori "incoming" nel nostro Paese informazioni utili per essere aggiornati sulle scadenze e "sopravvivere" alla burocrazia.
Welcome to Italy. Un'apposita sezione "introduttiva" spiega al ricercatore straniero in ingresso come funzionano le cose qui da noi: dal visto alla sistemazione, dalle cure mediche alle tasse, dalle condizioni di lavoro alla maturazione dei diritti pensionistici. Oltre a tutte queste informazioni di carattere pratico, sono presenti anche consigli sulla frequenza di corsi di lingua italiana e spiegazioni dettagliate sul nostro sistema d'istruzione, utili per chi ha bambini in età scolare. La voce "about Italy" racchiude in una pagina una gran quantità d'informazioni "basiche" (sistema politico, economia, popolazione) ma stupisce il fatto che la carrellata sulla storia del Belpaese - che pure parte dalle colonie della Magna Grecia - si fermi inspiegabilmente
alla fine della Prima Repubblica con Tangentopoli, ben diciassette anni fa, senza fare alcun cenno ai giorni nostri.
alla fine della Prima Repubblica con Tangentopoli, ben diciassette anni fa, senza fare alcun cenno ai giorni nostri.
Cercolavoro online. Per trovare le migliori opportunità di lavoro in Italia in base alla propria area di competenza, il ricercatore incoming potrà navigare nel motore di ricerca interno al sito che offre una lista aggiornata delle posizioni aperte suddivise per tipologie. Viceversa, i ricercatori italiani che progettano un periodo di attività di ricerca all'estero - ma anche gli stranieri in uscita - possono accedere, tramite il portale, all'intera rete europea di Euraxess: al momento sono più di 5 mila le organizzazioni di ricerca (pubbliche e private) che si sono registrate per pubblicare le loro offerte di lavoro. Gli studiosi che hanno caricato il loro curriculum online sul portale sono invece circa 18 mila.
Sportelli di "primo soccorso". I ricercatori in mobilità verso l'Italia, oltre all'assistenza "virtuale" del portale, possono usufruire anche del contatto diretto con sette centri di servizio e otto punti di contatto locali presenti sul territorio nazionale: come l'Apre (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea), il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e la Fondazione Bruno Kessler. Questi sportelli di "primo soccorso" sono presenti anche in undici atenei italiani, da Udine a Catania. Tutti i servizi offerti dal portale Euraxess - sia a livello europeo che nazionale - sono gratuiti.
Diritti e programmi. Dal 2005, su iniziativa della Commissione Europea, esiste la Carta europea dei ricercatori e il Codice di Condotta per la loro assunzione: entrambi i documenti puntano l'attenzione sulla trasparenza nelle assunzioni, i principi etici della ricerca, la formazione continua, le prospettive di sviluppo professionale, la sicurezza sociale e la mobilità internazionale, intesi come valori imprescindibili dalla carriera del ricercatore. I datori di lavoro o chi ne finanzia l'attività di ricerca devono dunque attenersi a questo preciso quadro di riferimento. Sul portale sono presenti anche i principali programmi di mobilità internazionale: Fulbright, Marie Curie Actions, Erasmus Mundus e Lifelong Learning Programme.
In ossequio alla Legge Gelmini. Oltre a fornire informazioni utili per i ricercatori, il portale Euraxess rappresenta anche uno strumento efficace per le università italiane e per gli enti di ricerca che, in base alla Legge Gelmini 240/10 di Riforma dell'Università, hanno l'obbligo di pubblicare a livello internazionale i bandi per posizioni di professore o ricercatore a tempo determinato. Formalmente, dunque, nulla da eccepire. Certo: pensare che questo nuovo portale possa risollevare le sorti dell'università e attrarre un cospicuo numero di ricercatori stranieri - ferme restando le attuali condizioni di sottofinanziamento cronico e crisi strutturale negli atenei - appare quantomeno ottimistico.
Πηγή: La Repubblica
0 σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου